Fine anno è, tradizionalmente, tempo di numeri. Il bilancio consolidato del Comune dell'Aquila per il 2024 restituisce l'immagine di un “gruppo” fatto di ente e partecipate che, nel complesso, chiude con un utile e con diverse società in attivo. Tra queste c'è anche il Centro Turistico del Gran Sasso, storicamente abituato a conti in sofferenza e che invece, negli ultimi esercizi, ha iniziato a muoversi stabilmente sul terreno dei risultati positivi.

Il dato è significativo se si pensa al contesto: una società totalmente pubblica, che gestisce una stazione sciistica complessa, in un quadro di cambiamento climatico e con una funivia che nel 2025 ha dovuto fermarsi per il cambio delle funi, proprio dopo una stagione invernale definita da più parti “di successo”, con neve abbondante in quota e piste aperte fino a fine aprile.

Accanto al CTGS, chiudono in utile altre partecipate strategiche: l'azienda farmaceutica, la mobilità, il servizio elaborazione dati, la società idrica. Nel complesso, il bilancio consolidato 2024 segna un utile di oltre 10 milioni di euro, con circa 1 milione complessivo di utili prodotti dalle partecipate. Una fotografia che, al netto delle criticità aperte, racconta una macchina pubblica che non sta franando sotto il peso dei conti.

Questo non significa che tutti i problemi siano risolti. Una parte del dibattito pubblico continua a concentrarsi sulle ombre: la tenuta nel medio periodo di alcune società, la capacità di tradurre i numeri in servizi percepiti come migliori dai cittadini, la necessità di una programmazione che guardi oltre il ciclo annuale dei bilanci. Sono temi reali, che tornano puntualmente in Consiglio comunale e sui giornali locali.

Per chi vive il territorio, il punto è capire cosa ci sia dietro le cifre: un CTGS che chiude in utile non è solo un risultato contabile, ma anche un segnale sulla possibilità di tenere aperto, potenziare e rendere più attrattivo l'unico comprensorio sciistico sopra i 2.000 metri dell'Appennino centrale. Un gruppo di partecipate complessivamente in attivo significa, almeno sulla carta, avere qualche margine in più per investimenti, manutenzioni, servizi.

La sensazione diffusa è che i bilanci degli ultimi anni abbiano riportato un po' di ordine dopo una fase molto più instabile. Ma per chi guarda L'Aquila con realismo, i numeri servono soprattutto a capire se la città e la sua provincia stanno costruendo un impianto solido per i prossimi dieci anni: mobilità, servizi pubblici, montagna, opportunità per chi decide di restare.