Ogni inverno il Gran Sasso torna al centro dell'attenzione, tra aspettative di rilancio e interrogativi su impianti, servizi e collegamenti. Il potenziale del massiccio, in termini paesaggistici e turistici, è indiscutibile: pochi luoghi in Italia possono contare su una montagna di questa imponenza a distanza così ridotta da un capoluogo di regione.
A fronte di questo patrimonio, resta però la sensazione di un'occasione mai davvero pienamente colta. I ritardi negli investimenti sugli impianti, le difficoltà nel garantire una mobilità regolare e la mancanza di una strategia unitaria tra i diversi comprensori limitrofi – dal Velino–Sirente all'Alto Sangro – finiscono per limitare la capacità del territorio di proporsi come sistema integrato, in grado di offrire un'esperienza completa a chi sceglie la montagna abruzzese.
Negli ultimi anni, tuttavia, si sono registrati segnali che vanno letti in controtendenza rispetto al passato. Il crescente interesse delle istituzioni provinciali e comunali verso la montagna come asse strategico – non solo in chiave turistica, ma anche ambientale e sociale – ha portato all'avvio di tavoli di confronto, studi, progetti che mirano a superare una visione frammentata dei diversi comprensori.
L'idea di tenere insieme Gran Sasso, Velino–Sirente, Alto Sangro e gli altri poli in un racconto unitario del territorio trova spazio, ad esempio, nelle campagne di promozione, nelle iniziative dedicate agli sport outdoor e nelle scelte legate alla mobilità. È un percorso ancora in corso, che richiede ulteriori investimenti e decisioni operative, ma che testimonia la volontà di non considerare più la montagna come un capitolo a parte rispetto alle politiche per lo sviluppo locale.
Molto dipenderà dalla capacità di dare continuità a questo lavoro, evitando che le singole stagioni invernali vengano vissute solo come emergenze da gestire all'ultimo minuto. La definizione di un quadro chiaro di responsabilità, risorse e obiettivi condivisi tra enti locali, Provincia e Regione sarà uno degli elementi chiave per trasformare il potenziale del Gran Sasso e delle altre montagne aquilane in una realtà compiuta.

