Dal 28 al 30 novembre la Piazza Duomo dell’Aquila si trasforma: decine di stand, una grande tensostruttura di circa 1.000 m², profumi intensi e un mix di tradizione, ricerca e gusto. È la quarta edizione della Fiera Internazionale dei Tartufi d’Abruzzo “Dal respiro alla terra”, un appuntamento che punta a dare al tartufo abruzzese il ruolo di eccellenza che merita.

La manifestazione conta oltre 60 stand con produttori, trasformatori, tartufai e realtà agroalimentari di qualità provenienti da tutto l’Abruzzo. Non si tratta solo di esposizione: è un vero e proprio villaggio del gusto, con showcooking condotti da chef affermati, degustazioni guidate, laboratori sensoriali, dimostrazioni di cerca del tartufo con cani addestrati e assaggi pensati per far vivere il tartufo in tutte le sue declinazioni.

Ma la Fiera va oltre l’enogastronomia: è progettata come una vera vetrina internazionale. Buyer e giornalisti provenienti da Europa, Asia e America sono invitati a conoscere da vicino le produzioni abruzzesi, con l’obiettivo di consolidare nuovi mercati e valorizzare una filiera che rappresenta un patrimonio naturale e culturale dell’intero territorio.

Nel corso dei tre giorni trovano spazio anche momenti di approfondimento e dibattito. Tra gli appuntamenti più attesi c’è il convegno “Sfide sul futuro del tartufo d’Abruzzo: clima, qualità e controllo”, un’occasione di confronto tra micologi, agronomi, esperti ambientali e rappresentanti delle associazioni dei tartufai. Al centro del dibattito: cambiamento climatico, tutela della biodiversità, qualità del prodotto e sostenibilità delle aree boschive.

L’atmosfera, però, è tutt’altro che accademica: la Fiera è anche un grande evento popolare. Tra showcooking, masterclass, degustazioni aperte al pubblico, contest gastronomici e momenti di intrattenimento, Piazza Duomo vive tre giorni di intensa partecipazione. La tensostruttura diventa un punto di aggregazione continuo, con famiglie, curiosi, turisti e appassionati che riempiono il centro storico in un periodo dell’anno in cui la città non ha sempre eventi di questa portata.

Per produttori, piccoli comuni montani e operatori del settore, la manifestazione rappresenta un’opportunità concreta: valorizzare il tartufo, raccontare le proprie tradizioni, promuovere un turismo di qualità legato alla natura e alle eccellenze abruzzesi. È anche un modo per sostenere le filiere locali e mostrare quanto lavoro, conoscenza e tutela del territorio ci siano dietro un prodotto spesso percepito soltanto come prelibatezza gastronomica.

Se profumi, assaggi e showcooking catturano l’attenzione, la vera ambizione della Fiera è più profonda: costruire un racconto condiviso fatto di identità, territorio, ricerca e sostenibilità. In un’epoca segnata da crisi ambientali e trasformazioni veloci, la Fiera del Tartufo diventa un simbolo di resilienza e visione.

Per tre giorni, Piazza Duomo diventa il cuore pulsante di un Abruzzo che vuole credere nel proprio futuro: un Abruzzo capace di valorizzare le sue eccellenze con orgoglio, dignità e una nuova consapevolezza del proprio ruolo nel panorama agroalimentare nazionale e internazionale.